Descrizione
La gamma di Caroni di Velier si è recentemente arricchita con il Caroni 21 y.o. Extra Strong, distillato nel 1996 ed imbottigliato nel 2017. Il rilascio è avvenuto più o meno in concomitanza con il 23 y.o. millesimato Single Cask e il prezzo di listino è molto similare. Tuttavia, già non facilissimo da trovare, pur essendo stato immesso sul mercato pochi mesi fa.
Vi verranno incontro le enoteche specializzate, anche online, ove sarà possibile trovarlo accanto ai fratelli più giovani.
In linea con questi, il Caroni 21 y.o. vanta un grado pienissimo del 57,18%, un’angel’s share superiore all’86% (più opportuno parlare di devil’s share…) e una maturazione avvenuta interamente nel clima tropicale di Trinidad (indi l’alta percentuale di evaporazione).
Come ben saprete, Caroni è uno dei rum con la più alta considerazione da parte di estimatori e collezionisti, la cui riscoperta è stata dovuta a Luca Gargano e la sua azienda, la Velier, che detiene gli stock residui della distilleria.
Esistono ovviamente anche rilasci da parte di altri selezionatori, seppur non così frequenti.
Caroni è una sorta di Port Ellen dei rum, da anni si vocifera un esaurimento delle scorte imminente, tuttavia finora ve ne è ancora e, di conseguenza, godiamocelo finchè sarà possibile.
Colgo l’occasione per ringraziare i fratelli Tomaselli di Buccaneer Rum per il campione.
Aspetto: Ambra intensa.
Olfatto: Elegante e raffinato come il più giovane 17 y.o., con l’inconfondibile nota di cera e paraffina più doma rispetto al 17 y.o. e ben amalgamata a sentori fruttati di albicocca. Ancora, un bel mix di frutta tropicale: ananas e banana. Non manca del piacevole cacao amaro e una vaniglia che diviene più esuberante man mano che il distillato si ossigena. Presenta, come del resto mi aspettavo, notevoli similitudini con il fratello “minore” ma, al contempo, ha la propria individualità. Presente, come nel 17, un piacevole tratto balsamico di menta, seppur più mitigato e meglio integrato. Molto piacevole, invero!
Palato: Di corpo pieno, esplode con un mix speziato che ammanta il palato: molto pepe nero, ma anche cannella e chiodi di garofano, senza tralasciare una gradevole dolcezza della vaniglia. Liquirizia dolce ben innestata e piuttosto marcata, accanto a un piacevole tratto fenolico. Foglie di tè verde e nero, gradevole cacao amaro. Lato fruttato contraddistinto nuovamente dall’albicocca, qui molto matura. Lato balsamico di menta fresca e tocco di rabarbaro. Punta di china! Elegante, meno muscolare del più giovane 17, ma assolutamente di spessore.
Finale: Lungo, di albicocca, punta di rabarbaro, tè nero, cacao amaro.
Un Caroni eccellente,ben strutturato ed elegantissimo. Ha notevoli similitudini con il più giovane 17 y.o. pur, come ho detto nel corso della recensione, presentando la propria individualità con relative differenze. Mentre il 17 y.o. si presenta più intenso sotto alcuni punti di vista, il 21 y.o. prende poco a poco, producendo un risultato ugualmente elegante, almeno per la mia modesta opinione. Altra piacevole aggiunta al parterre Velier! Il voto numerico non può che essere analogo.
STORIA
Una storia incredibile: nell’Ottobre del 2004, Luca visita Guyana e Trinidad per preparare una sessione fotografica del fotografo Marcarini sui rum e i Caraibi. Arrivato in Southern Main Road, lo spettacolo che si presenta ai suoi occhi è da “day after”: la distilleria è già archeologia industriale. All’interno della stessa, Luca scova una signora che gli racconta che lo zuccherificio con annessa distilleria di proprietà statale sono stati chiusi con una decisione del governo nel 2003. Notando che era in corso un imbottigliamento manuale, molto artigianale, Luca chiede se per caso avessero ancora qualche barile in invecchiamento. A questo punto la signora presenta a Luca il liquidatore Rudy Moore che, scavalcando i binari dismessi ed erba incolta, lo porta davanti ad un grande magazzino. All’apertura della porta appare una visione che non avrebbe potuto immaginare neanche nel sogno più ottimistico: centinaia di barili di rum di cui i più vecchi risalivano al 1974. I rum sono eccellenti e quindi si decide di imbottigliarli a pieno grado e/o a grado elevato per mantenere inalterato l’equilibrio degli stessi.
Nel 2012 cominciamo ad imbottigliare l’ultima annata, il 2000, l’ultimo rum al 100% di Trinidad, dato che dopo questo millesimo la melassa per le successive produzioni sarà proveniente dall’estero. Abbiamo deciso di abbassare la gradazione a 50° perché l’età giovane si esprimeva meglio a grado più basso. Inoltre abbiamo deciso di cambiare l’etichetta, ristilizzandone una vecchia di Caroni anni ’40 come tributo alla storia del marchio.
Dopo 35 espressioni differenti in dieci anni, abbiamo deciso di dividere le release fra quelle con etichetta colorata, tributo alle vecchie etichette originali anni ’40. tutti abbassati di e quelli ‘classici’ con foto in bianco e nero, sia a pieno grado, sia a 55°. Oltre al già celebre 17 Y.O. lanciamo quest’anno il 1996, il più vecchio e prezioso del nostro stock, un meraviglioso Heavy di 20 anni in clima tropicale a 70,1°, che diventerà mitico, con etichetta che ammonisce agli impavidi ‘Trepassers’ che lo proveranno, la sua versione a 55°.
La Caronimania esplosa in questi ultimi anni ha portato ad una ricerca spasmodica da parte di appassionati e collezionisti ed il prezzo del Caroni 1974 ha già superato i 650 euro, mentre il 1982 F.P. 77,3° e il 1985 F.P. 73,5° hanno superato i 400 euro con un incremento sul prezzo di partenza del 500% in 4/6 anni.