Descrizione
Arriva su Scalo17 il Gewurztraminer di Dominic e Leila. Se ci aveva sorpreso e fatto innamorare la versione precedente, questo GTO (O sta per Orange) diventa un passo assolutamente necessario per comprendere quel percorso estremamente personale ed unico che Dominic ha intrapreso e che vedrà nel tempo nuove, diverse varianti di Gewurztraminer tutte caratterizzate da un’identità ben precisa (l’anno prossimo attendiamo un GT da 7 mesi di macerazione).
Abbiamo rivolto qualche domanda a Dominic per comprendere meglio la sua idea di vino.
D: Dominic, i tuoi bianchi ed il tuo Gewurztraminer ci hanno conquistato da subito per la loro forte personalità. Da dove nasce la tua idea?
DW: Ho pensato ad un GT differente e più onesto. Qualcosa che si allontanasse da un paradigma enologico moderno e scolastico, figlio dell’enologia tecnologica della scuola trento‐atesina. La mia idea è un vino molto lontano dalle fermentazioni a freddo, da uve dal grado alcolico importante e da legni invadenti e caratterizzanti.
D: l’ultima tua creatura il GTO aggiunge qualcosa di diverso ed in più rispetto alla prima versione che abbiamo conosciuto. Vuoi spiegarci più a fondo questo nuovo vino?
DW: Nel calice cerco sempre la freschezza, la bevibilità. Questo vino è stato vinificato con una macerazione sulle bucce, il che già lo allontana dai canoni abituali. Oltre alla macerazione sono ricorso ad una fermentazione utilizzando i raspi più freschi, per allentare e frenare il “calore” a cui tende spontaneamente il GT quando presenta alta concentrazione di zuccheri. Il raspo è in grado di donare freschezza e lunghezza, facendo guadagnare in bevibilità. A mio parere può portare in dote anche una sensazione di mineralità. Inoltre ho cambiato i contenitori. Non più un affinamento in Rovere ma in Acacia, niente note vanigliate e affumicate ma maggiore balsamicità, più dolcezza, meno tannino ed un contenitore riduttivo.
D: I tuoi vini sono molto golosi, complessi e coinvolgenti. Dispiace una produzione così esigua (del GTO ne sono state prodotto solo 200 bottiglie), sono destinati sempre a terminare presto nel calice e in cantina…
DW: Sono poche bottiglie è vero. Sono da godere subito ma anche da dimenticare in cantina, il loro lato meno evidente è una grande capacità evolutiva.